Le foglie sono ormai cadute, della vite rimangono solo i rami spogli, larghi tentacoli rivolti al cielo. Gli animali non hanno più da nascondersi e le Poiane se ne approfittano: se ne stanno appollaiate sui pali di legno in capo ai filari cercando una facile preda. Dopo che la neve si è sciolta, a metà gennaio, si iniziano la potatura e la stralciatura. Anche se la vigna è stata piantata tutta nello stesso anno, ogni pianta va vista in base al suo sviluppo, e tagliata in proporzione alla sua forza. Nei vigneti giovani, allevati a cordone speronato, si lasciano poche gemme sul legno vecchio. Si stralcia la parte superiore e la si getta a terra, poi verrà trinciata. Un lavoro meticoloso e preciso, che impegna centinaia di ore ad ettaro, da gennaio a marzo. Poi arriva il momento di concimare le vigne, per spargere il letame maturo di mucca o di cavallo. Poi si serrano i fili di ferro in mezzo ai quali cresceranno i nuovi rami di vite, si sostituiscono le piante morte, si cambiano o si raddrizzano i pali, si fanno le manutenzioni ai fili ed ai tiranti dei lunghi filari di vigna.